In foto
Installation view: Jitka Hanzlovà, Architecture of life, 2021. @ Galleria Raffaella Cortese
La mostra Architectures of life, la quarta che l’artista realizza in collaborazione con la galleria, raccoglie scatti tratti da diverse serie realizzate da Jitka Hanzlovà nel corso degli ultimi trent’anni. Sulla scia di Silences presso la National Gallery di Praga, per la prima volta troviamo esposte le serie fotografiche non in modo isolato e autarchico le une rispetto alle altre bensì interconnesse attraverso un rimescolamento affatto casuale, con l’intenzione di creare una costellazione di relazioni tra alcuni dei suoi scatti più significativi.
Profondamente convinta del fatto “nessuna cosa possa esistere da sola”, dopo 30 anni di scatti l’artista ha cominciato a sentire l’urgenza di trovare e delineare un fil rouge che in qualche modo potesse fungere trait d’union tra tutte le serie da lei realizzate.
L’intuizione nei confronti di un soggetto, la forma con cui questo viene ritratto e il contenuto finale dello scatto sono i tre elementi che l’artista identifica come ricorrenti nelle proprie serie, oltre ad una composizione non gerarchica dei ritratti, mossa dall’intuizione per cui lo sfondo sia essenziale nella composizione della foto tanto quanto il soggetto protagonista della stessa.
Per Jitka inoltre, dietro il gesto apparentemente meccanico di appendere le foto al muro si nasconde l’espressione di un vero e proprio atto linguistico – le foto infatti non vengono esposte a mò di icone ma come fossero dei veri e propri enunciati linguistici e musicali -, a conferma del fatto che attraverso la fotografia Hanzlovà sia riuscita ad esprimere ciò che invece era impossibilitata fare a parole.
L’attenzione per il piano espositivo è resa evidente anche per quanto riguarda la scelta dei colori, se infatti il trait d’union degli scatti che compongono una stessa serie è il medesimo colore delle cornici, per questa particolare esposizione l’artista ha posto un’estrema cura nella selezione del colore delle pareti, fil rouge degli elementi appartenenti a serie diverse e la cui funzione decorativa passa in secondo piano. Di estrema rilevanza per la fotografa, oltre all’elemento del colore, è quello della distanza che intercorre tra le cornici esposte, mai uguale tra una fotografia e l’altra e, secondo l’artista, rilevante nella fruizione di uno scatto tanto quanto il soggetto stesso.