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Almudena Romero l'immagine come processo vivo

Almudena Romero inaugurerà il 5 marzo la sua prima mostra a Milano, presso la galleria IPERCUBO, segnando il suo ingresso nel panorama espositivo italiano. In occasione di questa apertura, abbiamo avuto il piacere di incontrarla, creando un’opportunità per esplorare non solo il suo lavoro, ma anche l’artista dietro l’opera – una dimensione essenziale per comprendere appieno la sua ricerca.

Nata a Madrid e residente a Londra, Romero ha sviluppato una profonda conoscenza dei processi fotografici del XIX secolo, trasformandoli in una ricerca artistica volta a superare i confini della fotografia tradizionale. Affidandosi a processi di sviluppo naturali, come la fotosintesi e la foto-periodicità, l’artista crea opere che si evolvono nel tempo, rivelando immagini in continua trasformazione. La sua visione concepisce la fotografia non solo come “scrittura con la luce” (photo-graphos), ma anche come processo performativo in cui i soggetti naturali diventano agente generativo. Ispirandosi ai primi esperimenti sulla fotografia a colori, Romero reinterpreta queste ricerche in modo radicalmente innovativo. “La mia pratica si è evoluta: inizialmente studiavo le piante, ora le considero artiste, performer e mie pari,” afferma l’artista.

Il titolo The Pigment Change è tratto dall’omonima serie iniziata nel 2020 e sviluppata in tre capitoli: The Act of Producing, Family Album e Faire Une Photographie, in cui l’artista intreccia arte e fenomeni naturali, in un dialogo tra luce e immagine.
The Act of Producing si interroga sul significato della parola “produzione” nel contemporaneo, come atto creativo che l’artista traccia sul mondo e l’ambiente. Utilizzando negativi in cellulosa vegetale applicati direttamente sulle foglie, l’artista sfrutta l’azione sbiancante della luce: i pigmenti non protetti dal negativo vengono progressivamente distrutti, dando vita a immagini delicate e fugaci. Spesso l’artista imprime le proprie mani sulle foglie, negli atti gestuali di sperimentazione, ritaglio e intervento.

Tratto dal comunicato stampa a cura di Anna Vittoria Magagna, Direttrice Editorial That’s Contemporary

Durante la nostra conversazione, è emersa una grande sensibilità verso il mondo naturale, ma anche una sincera curiosità nel trasmettere al pubblico non solo l’estetica del suo lavoro, ma anche la profondità del suo processo creativo. Le immagini di Romero non sono semplici rappresentazioni: sono inviti a ripensare la nostra connessione con un ambiente fragile e, allo stesso tempo, raccontano la sua personale riflessione sul significato dell’interazione tra uomo, arte e natura.
Entrare nel lavoro di Almudena è un’occasione per comprendere come la sua arte, iniziata nella fotografia, si configuri come una ricerca più ampia sulla materia, sulla natura e sul nostro rapporto con l’ambiente.

In foto

Almudena Romero, ritratto e studio

Gli inizi

Le origini della ricerca visiva di Almudena Romero affondano le radici nelle sue esperienze personali e nelle prime esplorazioni tecniche della fotografia, entrambi elementi che hanno plasmato il suo percorso creativo. La passione per questo medium è nata nell’adolescenza, quando, a Madrid, ha iniziato a documentare la sua realtà con una macchina fotografica analogica prestata dal padre. “Le fotografie erano per me un modo di raccontare la libertà di quegli anni,” racconta, riflettendo sull’atmosfera di Madrid negli anni ’80, segnata da una cultura giovanile vivace e da un’epoca di cambiamenti sociali.

Dopo aver studiato fotografia a Tolosa, la sua carriera da fotografa commerciale l’ha portata ad affrontare le contraddizioni intrinseche al settore. “Mi colpiva come la fotografia fosse usata per costruire momenti da documentare, piuttosto che per raccontare qualcosa di più profondo,” spiega. L’esperienza nel mondo della fotografia commerciale l’ha spinta a riflettere sul significato della fotografia come strumento di auto-rappresentazione e sulla ripetitività dei rituali visivi imposti dall’industria. È proprio questo confronto con la standardizzazione della fotografia a spingerla a cercare un’espressione più libera e personale del medium. Decide così di intraprendere un percorso accademico più radicale, che l’ha portata a studiare fotografia artistica nel Regno Unito, dove ha ottenuto un MA in Fine Art Photography a Londra.

Qui la sua ricerca si è concentrata sulla fotografia come linguaggio e sulla sua materialità. È stato durante questo periodo che Almudena ha sviluppato una particolare fascinazione per le origini della fotografia, diventando un’esperta delle tecniche fotografiche del XIX secolo. Il suo interesse per l’utilizzo del collodio umido e le prime sperimentazioni fotografiche l’hanno condotta a una nuova comprensione del medium come processo e come strumento di espressione, lontano dalle logiche commerciali. La sua curiosità per la fotografia non si limita mai all’immagine finale, ma si estende alle radici del mezzo stesso: un mezzo in grado di costruire e trasformare la realtà, non solo di rappresentarla. La sua ricerca teorica e pratica nel campo della fotografia storica è diventata un punto di partenza fondamentale per il suo percorso artistico, unendo così sperimentazione con una riflessione profonda sulla materialità e sul significato del mezzo fotografico.

In foto

Dalla serie Family Album

Connessione con la natura

Il giardino della nonna a Valencia è stato il primo laboratorio di Almudena, un luogo che ha avuto una grande influenza sulla sua pratica artistica e che ha segnato l’inizio del suo percorso di ricerca.

Crescendo in una famiglia di agricoltori, l’artista è stata immersa fin da giovane in un rapporto stretto con la natura. Ogni vacanza trascorsa nella casa di campagna dei nonni e il contatto diretto con la terra hanno contribuito a plasmare la sua sensibilità verso l’ambiente, che sarebbe poi divenuta centrale nel suo lavoro. Ricorda come, durante le festività, i suoi nonni le regalassero alberi da frutto come dono per il suo compleanno; un atto simbolico che legava la crescita personale all’ambiente naturale.
In questo contesto, il suo approccio alla fotografia è stato influenzato anche dal lavoro del padre, che documentava la crescita di Almudena (e degli alberi da frutto) fotografandola accanto alle piante. Quell’archivio familiare è diventato per l’artista una risorsa fondamentale: la serie Family Album riflette proprio sul significato di questi ricordi e sulla loro evanescenza, mettendo in discussione il ruolo della fotografia come mero strumento documentaristico. Romero esplora il concetto di sparizione, non solo in relazione ai ricordi familiari, ma anche all’impatto ambientale dell’accumulo di rifiuti e risorse, evidenziando l’irreversibilità della perdita e della trasformazione nella nostra società.

Nel 2021 presenta il suo lavoro a Les Rencontres d’Arles, uno degli appuntamenti più prestigiosi della fotografia contemporanea. Qui, Almudena ha avuto l’opportunità di introdurre il pubblico al suo approccio materico del mezzo fotografico, esplorando non solo l’immagine finale, ma anche il processo attraverso il quale la fotografia interagisce con gli oggetti, la luce e le sostanze chimiche.

In foto

ritratto della nonna e il suo giardino, fonte di ispirazione per l'artista

Il processo: un incontro tra scienza e arte

Il lavoro di Almudena Romero è un incrocio tra arte e scienza: utilizzando piante e foglie selezionate con cura come carta fotografica, l’artista esplora la possibilità di ottenere immagini naturali attraverso il cambiamento dei pigmenti delle foglie esposte alla luce. Questo processo sperimentale riflette la trasformazione naturale delle piante e viene utilizzato da Almudena per creare opere che documentano e partecipano al ciclo di vita delle piante.

Il suo processo si articola in varie serie, ognuna delle quali esplora un aspetto differente della sua ricerca: in Faire une photographie, l’artista espone le piante a quantità specifiche di luce in primavera e autunno, per provocare il cambiamento nei pigmenti delle foglie. Il risultato è un’impronta naturale che svela le risposte chimiche delle piante alla luce, registrando questo processo attraverso l’azione del sole che sbianca i pigmenti clorofilliani.
The act of producing amplia questa ricerca, utilizzando foglie esposte a radiazioni UV forti, che provocano un cambiamento nei pigmenti, dal verde della clorofilla al giallo dei carotenoidi. Questo trattamento rivela immagini dettagliate delle mani dell’artista mentre lavora con le piante, creando una riflessione sull’atto della produzione e sul lavoro spesso invisibile che accompagna la creazione.

Nella già citata serie Family album, Almudena porta la sua ricerca su un piano più personale, esponendo negativi dei suoi archivi familiari direttamente su pannelli di crescione, facendo così “crescere” le fotografie. In questo capitolo, le piante non sono solo il mezzo, ma diventano anche il soggetto dell’opera, creando un’interazione tra memoria e natura.
Infine, Offsprings esplora le strategie riproduttive delle piante come metafora della maternità e della crescita, mettendo in luce come la crisi ecologica influenzi sempre più la scelta di avere figli nella società contemporanea. Un time lapse di 30 giorni documenta la nascita di una nuova foglia, simbolo di un futuro in continua trasformazione.

In foto

Dalla serie The Act of Producing

The Pigment Change

Le sperimentazioni e la visione di Almudena Romero sono raccolti nel libro The Pigment Change, un volume che si articola in quattro sezioni, corrispondenti ai capitoli del suo lavoro – The Act of Producing, Family Album, Offspring e Faire une photographie – ognuna delle quali esplora un aspetto differente della sua pratica, intrecciando la ricerca sulla fotografia con riflessioni sulla sostenibilità, l’eredità e la maternità.

In particolare, il primo capitolo, The Act of Producing, riflette sull’impatto della produzione artistica nel contesto della crisi climatica. Almudena esplora il ruolo degli artisti all’interno di un’economia estrattiva, interrogandosi sull’etica del produrre arte in un mondo che affronta una grave emergenza ecologica. Le sue fotografie e le sue riflessioni invitano a ripensare il valore della produzione artistica, mettendo in discussione il consumo incessante e l’estrazione di risorse.

The Pigment Change è dunque molto più di una raccolta fotografica: è un progetto che intreccia ricerca, arte e impegno ecologico, offrendo una riflessione sul cambiamento, la sostenibilità e la memoria. Ogni capitolo diventa un punto di osservazione sulla nostra relazione con la natura e sulle implicazioni etiche della produzione artistica. Il lavoro di Almudena Romero sfida le convenzioni della stabilità e della permanenza, trasformando l’immagine in un processo vivo, in dialogo con il tempo e l’ambiente. In un mondo segnato dall’emergenza ecologica, le sue opere non si limitano a rappresentare la realtà, ma la mettono in discussione, invitando a ripensare il ruolo dell’arte in un equilibrio fragile e in continua evoluzione.