Milano Vivavoce Week | Il Peso delle Parole di Saverio Bonelli

Il progetto nasce dalla sinergia fra due mondi solo apparentemente lontani, quello scientifico-riabilitativo e quello artistico. Da un lato Giovanni Muscarà, da molti anni attivo con il progetto Vivavoce nella ricerca e nello sviluppo di metodi innovativi per la cura della balbuzie, dall’altro Giulia Restifo, direttrice di That’s Contemporary e socia di Casa degli Artisti, che si sono trovati affini nell’impegno al supporto dell’espressività, da un lato verso tutte le persone affette da disturbi del linguaggio, dall’altro come sostegno alla ricerca e al lavoro degli artisti.
Determinante si è rivelato l’incontro con l’artista Saverio Bonelli, in quel momento residente in uno degli atelier della Casa, che da tempo indaga attraverso la sua arte un tema sottile e complesso come quello del linguaggio.

Ad aprire il percorso multisensoriale allestito dal 22 al 27 ottobre presso la Casa, è la mostra Il Peso delle Parole attraverso cui Bonelli, che sin da bambino ha dovuto far fronte alla balbuzie, dà corpo con le sue opere alla fatica del gesto comunicativo che diventa altresì esplorazione di nuove modalità di relazione con sé e gli altri. Nelle altre sale, installazioni immersive, video e disegni realizzati dagli allievi del centro medico Vivavoce che invitano i visitatori a vivere in prima persona l’esperienza della balbuzie.

Il Peso delle Parole di Saverio Bonelli
“Immaginiamo una persona parlare ad alta voce in riva al mare e la sua voce risuona più forte delle onde che si frangono, le sue parole ci arrivano chiare, eppure il contrasto con il rumore è evidente, la ascoltiamo e riusciamo a capirla, riusciamo a comprendere. Succede allo stesso modo con le opere dell’artista Saverio Bonelli: le sue immagini e le sue sculture sovrastano il rumore che ci circonda e riusciamo a entrare in sintonia con lui e con noi stessi, perché la voce che usa è quella del cuore. Una voce che l’artista scandisce attraverso opere nelle quali infonde tutta la sua energia interiore.” – così scrive Giulia Restifo, curatrice della mostra.

Partendo dal concetto di dissonanze, in Vite l’artista trasforma il linguaggio musicale in un dialogo intimo, mentre Interruptus esplora il suono come materia che riempie lo spazio e crea relazioni. Con Il peso delle parole e Sisifo, Bonelli indaga la fatica del comunicare, tra scultura e audiovisivo, rivelando lo sforzo continua dell’incomunicabilità.