FOREVER BY PATRICK TUTTOFUOCO. In dialogo con Umberto Sebastiano

THAT’S CONTEMPORARY e Casa degli Artisti presentano FOREVER by Patrick Tuttofuoco (Milano, 1974), progetto prodotto da UNFRAMED 721, nato in dialogo con Umberto Sebastiano, con la direzione artistica di Martina Grendene, Giulia Restifo e Jessica Tanghetti.

Opening con talk di presentazione del progetto: 30.03.2022 18 – 21 @ Casa degli Artisti – Milano.

FOREVER è il primo progetto NFT realizzato da Patrick Tuttofuoco. Nasce dalla riflessione dell’artista sul Non-Fungible-Token quale nuovo medium per l’espressione della propria ricerca artistica. Traendo origine dall’interesse verso il tema dell’esperienza del tempo, già indagato dall’artista, FOREVER riflette su una dimensione spazio temporale nuova, in cui il corpo dell’opera, e la stessa fruizione, divengono smaterializzate mantenendo però un carattere di unicità, innato nei Non-Fungible-Tokens. L’idea è tendere all’infinito, andare oltre i confini materiali creando un nuovo campo d’azione che produce e al tempo stesso trascende l’esistenza dell’opera.

Le riflessioni di Patrick Tuttofuoco sono arricchite dal dialogo con lo scrittore Umberto Sebastiano e la rielaborazione dell’artista di una suggestione tratta dal romanzo “Il mondo finirà di notte” di Umberto Sebastiano (casa editrice Nutrimenti, in uscita a maggio 2022). La realizzazione tecnica di FOREVERè a cura di Crazy Pandas.

La restituzione visiva di tale indagine, rappresentata dall’opera Forever, sarà presentata nel corso della preview stampa del 30 marzo, dove saranno presenti l’artista Patrick Tuttofuoco, UNFRAMED 721, THAT’S CONTEMPORARY e le responsabili della direzione artistica del progetto.

Nel corso della preview sarà effettuato il minting live del progetto, grazie al quale l’opera digitale diverrà a tutti gli effetti un NFT.

Dal 31 marzo al 3 aprile, contestualmente alla Milano Art Week, l’opera sarà fruibile al pubblico.

Al fine di stimolare un avvicinamento verso gli NFTs, sarà organizzato un “NFT Art Lab Experience” in cui sarà offerta la possibilità di confronto diretto con le diverse figure coinvolte nel progetto: l’artista, la direzione artistica e i responsabili della parte di content creation e di infrastructure. L’obiettivo è esplorare gli aspetti artistici, tecnici e pratici connessi alla realizzazione e compravendita di NFTs.

“NFT Art Lab Experience” si terrà il 2 aprile 2022 dalle ore 16.00 alle ore 17.00 online, e dalle ore 17.00 alle ore 21.00 in presenza, presso Casa degli Artisti. Per iscrizioni al lab seguire questo link: forms.gle/i8xxgmCFwr1WZqae8 

 

BIO

Patrick Tuttofuoco

La pratica di Patrick Tuttofuoco (Milano, 1974) tesse un dialogo tra gli individui e la loro capacità di trasformare l’ambiente in cui vivono. Esplora le nozioni di comunità e integrazione sociale al fine di coniugare il fascino sensoriale immediato e il potere di innescare risposte teoriche profonde.

Tuttofuoco fonde Modernismo e Pop e spinge la figurazione verso l’astrazione, utilizzando l’uomo come paradigma dell’esistenza, matrice e unità di misura della realtà. Da questo processo interpretativo e cognitivo vengono prodotte infinite versioni dell’individuo e del contesto in cui vive, da cui sono generate forme in grado di animare le sculture.

Patrick Tuttofuoco ha partecipato alla 50^ Biennale di Venezia (2003), Manifesta 5 (2004), alla 6^ Biennale di Shanghai (2006) e alla 10^ Biennale di Havana (2009). I suoi lavori sono stati esposti in diverse istituzioni internazionali come Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, Italia (2006) e la Künstlerhaus Bethanien, Berlino (2008).

 

THAT’S CONTEMPORARY

THAT’S CONTEMPORARY è un’associazione culturale che dal 2011 si occupa di promuovere l’arte contemporanea a Milano, attraverso attività di comunicazione e progettazione, mettendo in rete istituzioni, gallerie, spazi non profit e indipendenti, con lo scopo di aumentare l’interesse collettivo nei confronti dello scenario contemporaneo.  Nel 2017, da un’idea di Martina Grendene, Giulia Restifo e Jessica Tanghetti, nasce lo spin-off That’s Experience che realizza eventi esclusivi all’interno di contesti culturali, che consentono di entrare in contatto con l’arte, nei suoi luoghi e nei suoi luoghi e insieme alle sue protagoniste e ai suoi protagonisti.

 

UNFRAMED 721

UNFRAMED 721 è un laboratorio di idee, prodotti e servizi legati al mondo dei Non-Fungible Token composto da due anime: “Digital Talent Garden” e “NFT-as-a-Service”. La prima vuole essere una residenza digitale che accompagna a livello produttivo, curatoriale e comunicativo gli artisti tradizionali. La seconda invece, ha l’obiettivo di guidare e supportare brand ed aziende nella creazione di prodotti unici ed innovativi sfruttando al massimo le potenzialità del Web3.

 

Casa degli Artisti

Casa degli Artisti è un centro di residenza, produzione e fruizione che pone al centro della sua attività la ricerca e il lavoro degli artisti nell’ambito delle arti visive, performative, sonore, applicate, della letteratura e del pensiero. Un luogo a vocazione interdisciplinare e internazionale, con uno sguardo aperto alla città, alla sfera pubblica e allo spazio urbano, per connettere l’arte e la società e mantenere la sua funzione di bene pubblico.

 

INFORMAZIONI PRATICHE

31 marzo – 3 aprile | 12.00 – 19.00

30 marzo 18.00 – 21.00 | Opening con talk di presentazione del progetto

2 aprile 16.00 – 17.00 | NFT Art Lab Experience (ONLINE)

2 aprile 17.00 – 21.00 | NFT Art Lab Experience (Casa degli Artisti)

Contatti email

That’s Experience | experience@thatscontemporary.com

UNFRAMED 721 | welcome@unframed721.xyz

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AirFrame, infatti, così come l’opera d’arte che ne diviene parte integrante, collocandosi in un ambiente domestico, entra in dialogo diretto con la sfera privata del singolo, consentendo l’enfatizzazione di molteplici sfaccettature, sia da un punto di vista emotivo che estetico. L’interpretazione della relazione tra io e ambiente da parte degli artisti offre uno spaccato contemporaneo sul tema, espresso in un caleidoscopio di forme, colori, geometrie ed immagini diverse ed uniche.

Lə cinque artistə coinvoltə in questo progetto sono Paolo Gonzato (Busto Arsizio, 1975), Sali Muller(Lussemburgo, 1981), Mara Palena (Garbagnate Milanese,1988), Przemek Pyszczek (Bialystok, 1985),  Laura Santamaria (Como, 1976)

 

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Gli oggetti della temporaneità tra Visione, Paradosso, Architettura Intervista a Filippo Romano di Gabriela De Marzo

In occasione del talk “Otherness cities. Attraversamenti di città: Nairobi Cairo Pristina Nairobi” dello scorso 14 dicembre 2021 tenutosi presso Casa degli Artisti a Milano, Filippo Romano in dialogo con Cloe Piccoli e Jacopo Tondelli ha affrontato le caratteristiche peculiari della sua ricerca fotografica attraverso narrazioni di città e di periferie urbane di cui si occupa dal 2010. Filippo Romano coglie nei suoi scatti le alterità delle città, quell’altro da sé, che tradisce l’immagine identitaria dei ghetti, degli slum o delle metropoli, generando spazi di inaspettato e sovversione dei cliché come nel libro Watertanks -Mathare-Nairobi.

 

Il tuo libro fotografico WATERTANKS Mathare-Nairobi, com’è nato?che cosa ha spinto il tuo sguardo in quel preciso contesto urbano?

Il libro Watertaks-Mathare-Nairobi nasce da un progetto iniziato nel 2011 e terminato nel 2017ed è centrato su tematiche sociali, politico-amministrative legate al tema di approvvigionamento idrico da parte della popolazione locale dello slum di Mathare, a Nairobi. Ho iniziato a lavorare su una tipologia di architettura, le watertanks, perché ho notato che esse costituivano un elemento che si ripeteva in questi paesaggi desolati, creando una serie fotografica.Lo stesso oggetto si caricava di un valore simbolico, legato alla sua connotazione geopolitica ma anche concettuale, in effetti le watertanks possono essere viste come figure geometriche, definite e assolute.”

Dimensione simbolica e concettuale convergono in una fotografia arricchita di significati inediti, interessanti, che danno vita proprio al quaderno di lavoro di Filippo Romano strutturato come un’unica serie di immagini.

Come mai hai scelto il quaderno di lavoro per dare forma al tuo libro fotografico?

“Per me il quaderno costituisce la mia modalità di lavoro, oltre ad essere un oggetto che amo molto.Rappresenta un elemento chiave di qualsiasi scolarizzazione, e crea il presupposto per un legame intimo con le persone locali, per spiegare loro la mia ricerca attraverso questo strumento materiale, forse anche un po’ elementare ma estremamente efficace, e diretto. È utile anche per la mia personale archiviazione dell’esperienza di viaggio fotografico. Watertanks-Mathare-Nairobi è un progetto complesso, costruito in moltissimi anni di lavoro: la prima serie risale al 2012 con aggiunte fino all’ultima serie watertanks simbolica del 2017 dedicata all’uccisione di un nostro collaboratore, Paul, scomparso durate le elezioni politiche in Kenya del 2017.Watertanks è l’elemento che crea vita, luogo di aggregazione, diventa una piazza, in un contesto che può mutare molto velocemente.”

Le watertanks pur essendo esteticamente poco armoniose, diventano “Oggetti della temporaneità di uno dei posti più poveri al mondo”, descritti non solo nella loro dimensione di racconto sulla miseria ma guardati, ritratti, rivisti come oggetti architettonici.

 

A che cosa rivolge lo sguardo un fotografo d’architettura?

“Credo che un fotografo d’architettura debba non solo cogliere la bellezza delle architetture, ma anche scavare a fondo in quello è che il racconto della spazio, generando una riflessione sulla spazio stesso con la concreta possibilità di raccontare il tessuto urbano del paesaggio, e con esso anche l’eccezionale paradosso tra forme pure e caos della deriva urbana. Lavoro molto sul paradosso perché è una modalità antica di racconto, su cui si basa tutta la cultura popolare della terra, e rappresenta anche l’unica maniera di sopravvivere”.

Fotografia di architettura & corporate, racconti di viaggio, quaderni di lavoro si intrecciano nella vita di Filippo Romano per esprimere il paradosso, e mai il punto di vista di un fotogiornalista distaccato, ma un narratore interno, cui piace mescolarsi con le storie delle persone, dei territori, dei mondi dimenticati cui sente di dover dare voce, restituendo loro dignità umana, sociale. Suoi i lavori di documentazione sulla costruzione della nuova sede Feltrinelli di porta volta a Milano, ad opera dello studio Herzog & de Meuron e tutte le fotografie di Iperborea, “The Passengers” dedicate al Portogallo. L’architettura delle Watertanks viene fotografata come fosse un oggetto architettonico, capace di ispirare storie di bellezza, e di valore, anche e soprattutto ai confini del mondo.

La visione del fotografo trasforma il caos urbano in una forma d’arte.

Filippo Romano con profonda sensibilità vive in prima persona la narrazione delle immagini che cattura.

 

   

 

A quali progetti stai lavorando?

“Tornerò presto a Pristina e a Nairobi, mentre a Milano attualmente sto lavorando sulle tematiche dell’abitare con la cooperativa  Dar  Casa,  su  un  lungo  racconto  fatto  di  storie  dell’abitare  sociale  nella  periferia  e nell’HInterland milanese, parallelamente sto lavorando assieme all’amico graphic designer Giacomo Silva al book dummy di Statale 106 che fa parte del corpo di lavoro acquisito lo scorso settembre dal museo della fotografia di Cinisello il Mufoco”.

 

Quali sono i tuoi prossimi appuntamenti fotografici?

“Il prossimo appuntamento importante è la mostra sulle nuove acquisizioni che dovrebbe essere a Marzo al Museo di Cinisello e parallelamente presenterò il mio libro delle Watertanks in varie città italiane” (Covid permettendo).

La mia chiacchierata con Filippo Romano termina qui, dopo uno scambio vivace, coinvolgente e mai banale con un fotografo poliedrico: racconti visivi autorali e progetti di fotografia d’architettura su commmittenza si alternano con grande originalità nel sito www.filippporomano.it, suggerendo un’indole fotografica attenta, curiosa, sensibile ai dettagli delle forme e alle cromie delicate.

É possibile perdersi nella varietà visiva dei suoi progetti, un pò come quando FR inizia un progetto nuovo. I suoi progetti fotografici spaziano dalle serie delle Watertanks-Mathare-Nairobi, alle immagini caleidoscopiche, dai colori forti, caratterizzate da atmosfere espressionistiche del progetto New York-Gotham Limbo, ai frammenti di immagini rubati nella metro di Tokyo, fino alla liricità malinconica del percorso Ocean view – San Francisco in bianco e nero. Particolarmente interessati anche il progetto incentrato sul terremoto di Haiti, e quello dedicato alla Tempesta Vaia.

Tantissimi punti di vista, un unico viaggio nel mondo di un narratore, autore e fotografo

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